Visto che con il primo microfono della T-Bone è andata bene…
Secondo molti esperti questo tipo di microfono ha un difetto piuttosto irritante: la particolare struttura della “gabbia” che contiene il trasduttore, con tutte quelle sottili fessure ricavate in un tubo piuttosto massiccio, creano delle risonanze e quindi un effetto “filtro” tanto evidente quanto ingestibile.
In effetti, quando ho fatto un po’ di prove registrando il mio pianoforte a coda ad ogni cambiamento di posizione dei microfoni il suono subiva delle modifiche piuttosto irritanti: non era solo la conseguenza del cambio di posizione, insomma…
Seguendo quanto già fatto da chi ne sa ben più di me, ho deciso di intervenire in maniera un po’ drastica, stavolta…
Dopo aver rimesso in “tiro” il nastro utilizzando l’accrocco costruito con il Lego dei miei figli, ho ridotto il numero delle fessure della gabbia, semplicemente tagliando via alcune barre…
La gabbia del microfono com’era
Primi tagli
La gabbia alleggerita
E i due microfoni a confronto…
T-Bone to the bone…
Ovviamente la rete di protezione non c’è più stato verso di montarla, anche perché questo microfono, come il precedente, è assemblato in maniera mooolto approssimativa, e il trasduttore è montato storto: pende da un lato, toccando la gabbia…
Con due pezzi minuscoli di isolante acustico dovrei aver risolto…
(Gli esperti fanno un lavoro un po’ più pulito, lo ammetto: l’immagine che segue è come vien fuori a loro un lavoro del genere…)
Versione elegante…
[UPDATE]
Considerato che così com’è venuto, senza griglia di protezione, è un po’ a rischio danneggiamenti, ecco trovata la soluzione: un frammento di zanzariera metallica…
La nuova griglia pronta…
Finito!
Ribbon Mic mod complete…